THE RISING
- Roberto commenta
l'album
Ciao, seguo
Bruce dal 1980 e tutte le volte che apro un suo nuovo cd ( rare per la verità)
sono sempre attanagliato dalla paura che il Nostro uomo possa in qualche modo
tradirmi o venire meno alle mia attese. E questa volta la paura era davvero
forte perchè i temi trattati sono delicatissimi e il rischio che c'era che
potesse cadere nella trappola della retorica o della (auto)commiserazione, o
peggio nel facile patriottismo era altissimo. Poi c'era il ritorno della E
Street Band in studio al completo, un nuovo produttore, il singolo che non è
un gran che ..insomma non era come giocare sul velluto come con il
cofanetto antologico o come con un disco live.
Credo di
avere maturato nel corso degli anni (ne ho 37) un certo senso critico nei suoi
confronti, non sono certo il tipo che adora incondizionatamente tutto
cio' che il nostro uomo ci propone e non ho nessuna paura a dire che che da
dopo Tunnel of Love, che già aveva le sue pecche, il nostro non ne ha
azzeccate proprio tante: di Human Touch e di Lucky Town salverei poche cose e
anche TGOTJ che avevo adorato appena uscito, è un bel po' che non gira nel
lettore (non parliamo del 4o cd di Tracks..).
Allora ieri
passo dallo spacciatore di policarbonato e prendo Bruce e il nuovo cd di Beth
Orton (se non la conoscete datevi da fare!)..apro il cassettino e vi appoggio
il cd, premo Play..e..beh, mi è sucessa la stessa cosa di quando ascoltai per
la prima volta Born in the U.S.A....non ci capii niente!
Allora
pausa..metto la Orton ma non riesco a concentrarmi...metto le cuffie e riprovo
con Bruce e...BAM!!!
Lonesome day
mi scaraventa nell'alloggio dei vicini. Puro suono E-Street band, potenza,
classe e la sua voce come non la sentivo da anni. Dio che bellezza, e quegli
archi che sanno un po' del Mellencamp di mezzo..
Trattengo il
respiro, la seconda traccia non mi era sembrata male,ed infatti Into the Fire
è Magia pura, il suono rurale, il testo, il ritornello, la purezza
dell'arrangiamento, il crescendo e lo stacco,il coinvolgimento che crea, che
perla. Da quanto tempo Bruce non ne scriveva una cosi'? Pensateci.
Waiting on a
sunny day mi ha fatto venire voglia di ballare, è divertentissima.
Traccia 4
Nothing Man mi è piaciuta da matti. Anche se non è proprio originale mi
ricorda altri pezzi che ho amato come One Step Up e If I Should Fall Behind,
dolcissima.
Penso
cheCounting On A Miracle sia anch'essa piuttosto bella con quel ritornello che
ti entra subito in testa e ti ritrovi a canticchiarlo senza accorgertene
mentre Empy Sky non mi dice proprio niente, la trovo monocorde e poco
ispirata.
Poi si
ricomincia con Worlds Apart e cioè Bruce e gli Streeters come non li avevamo
mai sentiti: fusione perfetta tra rock (e che Rock!) e musica entica, due
mondi separati che stridono, collidono e alla fine si fondono insieme, furia
cieca di chitarre a mille e tradizione antichissima; il testo non fa una
grinza, un gioiello, una cosa bellissima.
Traccia 8,
Let's Be Friend, c'è chi la reputa una poscheria, per me è un gioiellino
soul fatto per fare ballare ai concerti, provate ad ascoltarla in cuffia e
coglierete il pregevole interccio degli strumenti a fiato e delle voci.
Further On Up
The Road la conoscevamo da un po', per me è un pezzo carino in stile Animals
e nulla piu' (dello stesso periodo avrei preferito Code of Silence).
Occhio a The
Fuse, uno dei brani stilisticamente piu' coraggiosi della sua carriera,
subito dice poco ma vedrete come crescerà, soprattutto dal vivo.
Ed ora si
torna indietro nel tempo, anno 1973 per la precisione. Con Mary's Place pare
quasi di vedere Bruce che dice ai compagni: "Hey quante volte volete
ancora suonare Rosie sul palco? Nessuna? Allora ne scrivo un'altra
cosi' ci chiederanno questa!" E giu' allora con fiati e cori gospel in un
crescendo che toglie il fiato, roba da alzarsi dalla pltrona alle 3 di notte e
mettersi a ballare.Io l'ho fatto! Che bellezza, roba da piangere.
You're
Missing ha un arrangiamento piuttosto strano ma l'ipostazione è
abbastanza classica-
The Rising
continua a dirmi pochino anche se devo ammettere che calata all'interno del
contesto dell' album si risolleva un po': credo che il suo difetto maggiore
sta nel fatto che è nata per piacere a tutti, anche ad un ascolto distratto e
veloce alla radio piazzata in mezzo ad altre (vere stavolta) porcherie.
Di Paradise
adoro la drammaticità del testo, le musiche rieccheggiano alcune cose già
sentite in TGOTJ ma gli strumenti elettronici in sottofondo sono abbastanza
itriganti e donano una luce ancora piu' sinistra al pezzo.
E poi giu' il
sipario con un buon arrangiamento di My City Of Ruins che non supera, purtrppo,
quello presentato ai concerti natalizi del 2000.
Difetti?
Certo ce ne sono, la disomogeneità dell'album soprattutto,tra la traccia 6 e
la traccia 10,dove Bruce non sa bene quale direzione dargli:alcuni brani
cozzano tra loro(ad es. tra the Fuse e Mary's Place).Intendo dire un momento
un suono alla Missing e subito dopo fiati in stile Stax\Motown. O forse
è un effetto voluto per ricreare quell'atmosfera di confusione e
smarrimento dopo i fatti di settembre?
Oppure questo
strano accostamento si puo' anche intendere come una raccolta di Poaroid,
istantanee
di momenti di
vita dei protagonisti durante la tragedia.Chissa'.
Alcuni brani
li avrei tenuti buoni come b.side dei prossimi singoli, vedi Empty Sky.
La
produzione, che forse ha enfatizzato l'aspetto muscolare della sezione ritmica
(un vero assalto in molti brani) e il rimodernamento del suono generale,
lasciando un po' in disparte gli strumenti piu' delicati come sax e
pianoforte..ma non è sicuramente l'ultimo disco che faranno insieme e,
vedrete, il tiro verra' corretto.
Avevo paura
di avere tra le mani un album cupo, con troppe tastiere dal suono
"epico", e un atteggiamento di Bruce da "faro" della
nazione. Mi sbagliavo..ho tra le mani un disco fresco, sincero e
appassionato;con i suoi alti e bassi è il disco che volevo da Springsteen in
questo momento e ne sono felice.
Ciao a tutti, RobertoMrt
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