THE RISING
- Marco
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l'album
ciao a tutti,
sono Marco. dopo un mese ho deciso di parlare compiutamente di the rising.
Allora, capitolo TESTI: come ho già scritto una volta sul forum, come si sa
Bruce è stato il primo artista ad aver parlato dell'11 settembre e secondo me
l'ha fatto nella maniera giusta, non ricorrendo mai alla retorica. Lo ha fatto
partendo dalle esperienze "personali", dando spazio alla tristezza ma
anche (perchè altrimenti non sarebbe Springsteen) alla speranza.
Il testo di Lonesome day (uno dei più belli di sempre) è quello che più di
tutti esprime questa duplice "esigenza": la disperazione ma anche la
voglia di andare avanti. Da sottolineare anche la voglia di guardare all'altra
parte, alla cultura islamica e addirittura al terrorismo. Incredibile il
coraggio del testo di Paradise, dove lui prova pietà per quel ragazzo che mette
fine alla sua vita (e non l'ho giustifica, come detto da molti cretini, che poi
sono gli stessi che hanno visto nella frase "occhio per occhio" di
Empty Sky una voglia di vendetta e non soltanto uno degli aspetti dello stato
d'animo degli americani in quei giorni). Nessuno l'ha mai fatto: dall'11
settembre c'è chi ha considerato i kamikaze degli assassini, chi dei martiri
con delle ragioni. ma dentro la testa e il cuore di quei ragazzi non c'era
andato nessuno; bisognava avere coraggio e senso dell'umanità per farlo e Bruce
lo ha fatto.
Quindi the Rising deve essere sentito capendo i testi, solo così si potrà
apprezzarlo fino in fondo.
Con ciò, passiamo alla MUSICA.
Detto che l'album non è sicuramente ai livelli (irripetibili anche per l'età
di Bruce) del periodo 1975-1982, può però benissimo competere con i primi due,
born in the usa e the ghost ed è sicuramente superiore al resto della
produzione del nostro.
The rising poi si innalza tra la mediocrità della musica attuale ed è
incredibile come un uomo di 50 anni passati (sottolineamo questo elemento)riesca
a fare ancora del buon rock, superiore a quello di alcuni ragazzi con molta
energia e poche idee.
Quasi tutti i brani, tranne la penosa let's be friends, sono buoni e si
raggiunge l'eccelso con countin' on a miracle, into the fire, empty sky e la
title track.
A parte l'eccessiva volontà di fare "entrare" subito l'album e di
renderlo orecchiabile, aspetto questo che può essere visto in maniera positiva,
direi che il disco ha due aspetti nuovi, uno positivo, l'altro negativo.
Partiamo dal negativo: l'eccessivo utilizzo di elementi non rock, come cori e
violino, che fanno perdere forza alla musica in alcuni momenti; ma a questo fa
da contraltare il suono pulito e la potenza di quasi tutti i brani (elemento
positivo). In questo credo abbia influito la produzione di Brendan O' Brien, che
ha "modernizzato" il suono della band, dandogli la forza di gruppi
giovanili come i suoi Pearl jam e Rage against the machine.
Riguardo ai singoli brani, ho citato prima countin' on a miracle, la canzone più
springstiana, forse la più springstiana da anni a questa parte. funziona. buona
lonesome day, bella into the fire (esempio della necessità di leggere i testi
per capire il senso di questa "preghiera"), simpatica e ballabile
Waitin'on a sunny day, semplice Nothing Man. Su empty sky mi sono ricreduto: non
mi piace molto il ritornello (troppo forzato), ma nell'insieme è una forte
ballata in linea con quello che racconta; e poi l'attacco è splendido.
la parte centrale dell'album è la più debole: worlds apart è buona (anche se
meglio live), perchè unisce il rock ai suoni arabi; non mi piace però quel
lalalalà di Bruce, meglio se fosse stato intonato da un corista; let's be
friends è decisamente brutta; further on (up the road) niente di che, sarà
meglio live; the fuse non mi piace tanto, anche se dal vivo assume potenza e si
riscatta. Poi è un crescendo: Mary's Place per la sua vitalità è la nuova
Tenth avenue freeze out; you're missing è una delle canzoni più disperate e
strazianti mai scritte da Bruce; the rising è un inno alla gioia e my city of
ruins una splendida ballata da cantare tutti insieme.
Ho saltato paradise del cui bel testo ho già parlato: a me piace, ma è
innegabile che assomigli a the sounds of silence. ma non voglio pensare a un
plagio, perchè la canzone di Paul Simon è troppo conosciuta per evitare un
paragone. probabilmente Bruce l'ha scritta così, senza ricordarsi di quelle
note. poi forse qualcuno glielo avrà fatto notare, ma la canzone era già
scritta...insomma non c'è colpa.
Un voto a The Rising? un bell'8.
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