LONESOME
DAY - il
commento di Giuseppe Ravenda
Puoi pensare
al primo ascolto qual'è il percorso artistico, poetico più propriamente
strumentale che ha portato Bruce Springsteen a concepire un disco con le
sonorità che abbiamo già ascoltato in The rising e , ancora più decisamente,
su "Lonesome Day".
Credo che
l'album sia il risultato di una maturazione abbastanza continua nel tempo.
I suoni di
Lonesome day sono pieni energici e solari.
Suoni da
Springsteen ovviamente.
Ma suon
arrangiati e articolati in una maniera talmente originale e nuova che i
fans di Bruce hanno avuto, ovviamente, qualche piccolo disorientamento.
Passeggero,
naturalmente.
L'ho
ascoltato almeno 50 volte, anche durante l'ultimo mio viaggio di lavoro.
Volevo
capire.
Bruce è il
mio grande artista rock degli ultimi venti anni.
Mi domandavo,
proprio musicalmente, aldilà dell'energia trascinante che la band ci mette,
quale meccanismo abbia spinto Bruce, ad esempio, a scegliere nell'arrangiare
un pezzo di questo tipo con gli archi e non con i fiati dei Miami Horns....
Il pezzo
somiglia a qualcosa che sta a metà strada tra la polvere di Asbury park
(riporta alla memoria qualche refrain del sontuoso Better days di Southside
Johnny) e le atmosfere più solenni ed ovattate della musica più
"impegnata"...
sotto questo
punto di vista è un pezzo geniale.Assolutamente superbo
L'assolo in
crescendo di Steve è una lama che sconvolge i violini che poi rientrano..
sembra un duello...con bruce che mette equilibrio; ma, soprattutto, con Max e
Garry che tessono le fila di una ritmica spaventosamente superba.
Mai sentito
garry suonare con questo tipo di timbro, classico e galoppante.
Il finale è
tecnicamente eccellente.
Per chi non
se ne fosse accorto c'è anche l'entrata felpata ma preziosa di Clarence...proprio
un pelino sotto nel refrain finale e qualche "fiatone" di basso sax
nell'it's all right jeah sempre alla fine.
Discorso a
parte meritano le parti corali.
Parlando con
una simpatica fan di Torino (Anna , che saluto con affetto e amicizia) avevo
preventivato già da qualche mese un disco con forti tonalità corali.
Me ne ero
fatto convinto dopo avere ascoltato le perfomances di bruce ai concerti natalizi
del 2001.
In quel
contesto ho risentito pezzi suonati con una partecipazione della band e degli
artisti invitati una session di coriste..c'era di tutto per fare prevedere un
approccio molto coinvolgente di bruce alla sua nuova musica.
Musicalmente
i cori sono un pò quelli che abbiamo già sentito in pezzi come better days o
leap faith (ah.... cosa sarebbe stato Lucky town suonato con la e street
band.......) ma la passione e l'impatto sono stratosfericamente superiori.
Bruce li riattacca li incita in studio , dà loro uno spazio preponderante.
Il modo in
cui ha riarrangiato "My city of ruins" era stato, ovviamente, il
prologo di questo corso di musica collettiva bianca nelle concezione nera
nell'esecuzione...si può anche
storcere il naso.
Io confermo
il mio giudizio.
Lonesome
day...non sarà un pezzo epico, ma riascoltandolo con attenzione entra nella
mente come qualcosa di geniale ed estremamente intelligente.
Che poi non
sappiamo quello che sarà dal vivo (ma qualcosa possiamo immaginare
nell'immenso catino del Filaforum di assago.. vero?) ma è una canzone
stupenda.
E, per
concludere, lancio una piccola "provocazione" a qualche fan
scontento.
Qyualcuno ha
detto (sorprendetemente) che si tratta di qualcosa come "Human touch"
(bu...) io vi dico una cosa.. ascoltate bene basso e batteria... e lo stacco
prima dell'urlo "Lone some day"..,.ascoltate bene questo ritmo...cosa vi
ricorda??... metteteci sotto le parole e naturalmente pensate quel pezzo come
un pezzo del 2000....
...
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...
..
...
..
..
..
..ascoltato
basso e batteria e lo stacco...??....
..
..
..Non sembra
un pò una "prove it all night" del 2000?...
Non ne è
lontana.
Altro che
Human touch..:)..)
Un salutone.
Giuseppe Ravenda.
P.S.Per il caro amico Andrea
Boido...
Sorpreso di rileggermi qui?.:)
Ti stringo la mano..:)
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