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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 14:15 
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si potranno commentare le promo ?
lo fanno ovunque perche' e' ovvio e naturale , pareri pro e contro con dubbi e discussioni


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 15:37 
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Andrea ha scritto:
ma state facendo discorsi assurdi...
ma CHI SIETE per dire che un pezzo è finito?
Cioè per voi un pezzo è finito se ha un inizio e una fine?

Quindi fatemi capire....THUNDER ROAD è un'ASSURDITA'.

Perchè chiunque abbia ascoltato il famosissimo concerto di bruce al Main Point del 75 avrà ascoltato WINGS FOR WHEELS.
Beh scusate: QUELLA PER VOI COS'E'? UNA CANZONE FINITA O NO? Ha un inizio e una fine.

Eppure non mi pare che siate qua a lamentarvi del fatto che Bruce ci ha rimesso le mani sopra, l'ha modificata e ne ha tirato fuori THUNDER ROAD.
E POI HA PUBBLICATO QUELLA. Non WINGS FOR WHEELS.

Perchè?
Semplice: perchè la canzone NON ERA FINITA. NON ERA QUELLO CHE LUI AVEVA IN MENTE DI CREARE.

Mi fa veramente sorridere che qualcuno si senta così onniscente da poter dire se una creazione DI BRUCE (sua! non vostra) sia finita o meno. sia definitiva o meno...

mah...

è ormai assodato che le critiche più feroci vengono dai suoi fans e la storia si stà già ripetendo :roll:
io ormai mi sono abituato

PS quello che non capisco è il motivo per cui faccia sempre fatica a trovare i biglietti dei concerti

_________________
the ticket-seeking, hotel-booking, money-juggling, plane-taking, train-riding, queue-forming, tramp-meeting, feet-throbbing, back-breaking, burger-eating, rain-enduring, music-loving, Boss-following…legendary E Street Fans !


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 17:33 
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omar99 ha scritto:
Andrea ha scritto:
ma state facendo discorsi assurdi...
ma CHI SIETE per dire che un pezzo è finito?
Cioè per voi un pezzo è finito se ha un inizio e una fine?

Quindi fatemi capire....THUNDER ROAD è un'ASSURDITA'.

Perchè chiunque abbia ascoltato il famosissimo concerto di bruce al Main Point del 75 avrà ascoltato WINGS FOR WHEELS.
Beh scusate: QUELLA PER VOI COS'E'? UNA CANZONE FINITA O NO? Ha un inizio e una fine.

Eppure non mi pare che siate qua a lamentarvi del fatto che Bruce ci ha rimesso le mani sopra, l'ha modificata e ne ha tirato fuori THUNDER ROAD.
E POI HA PUBBLICATO QUELLA. Non WINGS FOR WHEELS.

Perchè?
Semplice: perchè la canzone NON ERA FINITA. NON ERA QUELLO CHE LUI AVEVA IN MENTE DI CREARE.

Mi fa veramente sorridere che qualcuno si senta così onniscente da poter dire se una creazione DI BRUCE (sua! non vostra) sia finita o meno. sia definitiva o meno...

mah...

è ormai assodato che le critiche più feroci vengono dai suoi fans e la storia si stà già ripetendo :roll:
io ormai mi sono abituato

PS quello che non capisco è il motivo per cui faccia sempre fatica a trovare i biglietti dei concerti



Perchè dal vivo non delude mai.

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gionninaintinain


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 17:37 
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che dire...gusto personale...preferei un pezzo incompleto risalente a quel periodo, quel colore, quel sudore che lo stesso pezzo completato nel lucido di uno studio del 2010(09, o 08, o quand'è). così come trovo che la voce di bruce di oggi non riesca a trasmettere l'urgenza che aveva la sua voce nel 78. è una voce diversa, forse più bella, forse più brutta, ma diversa.
E un conto è aggiustare un brano, chennesò, mixarlo meglio, aggiungere il violino in un passaggio in cui, per qualche motivo, non si sentiva. Ma aggiungere ex novo trovo che snaturi il senso, il punto di vista del pezzo.
Poi chiaro che sentirò, probabilmente godrò, sicuramente ringrazierò, ovviamente piangerò.
Ma, se potessi scegliere, vorrei dei pezzi senza troppe aggiunte, solo un po ripuliti...

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se non ci sono messaggi pro e contro woad che ci sta' a fare il forum ?
by deepsea


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 18:18 
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gionninaintinain ha scritto:
Perchè dal vivo non delude mai.

gionni sei sicuro che non delude mai?
Ti ricordo che per alcuni del forum Roma 2009 è stato un concerto sottotono :roll:

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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 18:40 
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Beh, credo che considerare sottotono un concerto di tre ore che è stato aperto da "Badlands", che ci ha regalato "Atlantic City", "Americn Skin", "Pink Cadillac", una struggente "My CityOf Ruins", una divertente "You Can't Sit Down" e una splendida "Thunder Road", oltre ai soliti grandi e canonici pezzi di ogni show non sia proprio corretto. Certo, anche io avrei voluto, non so, "Backstreets" al posto di "Surprise, Surprise", "The River" al posto di "Waitin On A Sunnny Day" e via dicendo...però la mia fiosofia è: lasciamo fare a Bruce quello che vuole.
Io sono uscito dall' Olimpico appagato e stafelice, non rimpiangendo quello che non ho sentito, ma ripensando con gioia a quanto ascoltato.

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gionninaintinain


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 18:49 
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Andrea, noi certamente siamo nessuno per dire che una canzone sia finita, ci mancherebbe;
però, che alcune (e sottolineo alcune) canzoni all'epoca fossero pronte per finire su disco e non ci finirono per altri motivi che non riguardano la loro completezza, non lo diciamo noi, ma lo hanno detto fior di scritti e di biografie, ufficiali e non.
Casomai ci hanno raccontato un mucchio di cazzate a riguardo e abbiamo avuto il torto di prenderle per verità, e su questo si può discutere e potrebbe anche essere vero.
Quanto all'esempio di Thunder Road, non mi sembra proprio paragonabile, se non altro perché da Wings for Wheels e Thunder Road passano pochi mesi e non trent'anni.
-----------------------
Gian, abbi pazienza ma che il materiale Gli appartiene come proprietà intellettuale ed è liberissimo di ritornarci a lavorare, è cosa talmente ovvia da essere superfluo puntualizzarla, o sembra quasi che qualcuno qui lo metta in dubbio.
Mi sembra inoltre che anche tu generalizzi un pò troppo attribuendo a tutto il materiale in questione lo status di "inutile scarto".
---------------------
In fondo la questione sarebbe semplice: c'erano canzoni incomplete e altre pronte. Nel primo caso ritoccarle era indispensabile, nel secondo non era necessario ma era un di più. In quest'ultimo caso c'è a chi piace e a chi meno.
Invece come al solito tutto sto casino e l'attribuire ad altri concetti che nessuno ha espresso (non è a Gian che mi riferisco). Mah ...


Ultima modifica di ferrantedp il sabato 23 ottobre 2010, 18:56, modificato 2 volte in totale.

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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 18:54 
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deepseadesperado ha scritto:
si potranno commentare le promo ?
lo fanno ovunque perche' e' ovvio e naturale , pareri pro e contro con dubbi e discussioni

Fosse solo per le promo, Deep.
Qui è difficile con tutto.

omar99 ha scritto:
... Ti ricordo che per alcuni del forum Roma 2009 è stato un concerto sottotono :roll:

Mi fischiano le orecchie ...


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 19:32 
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ferrantedp ha scritto:
omar99 ha scritto:
... Ti ricordo che per alcuni del forum Roma 2009 è stato un concerto sottotono :roll:

Mi fischiano le orecchie ...

Ferrante ... come dicesti a suo tempo, "forse il problema sono io non Bruce"
hai visto troppi concerti e a Roma le tue aspettative non sono state premiate :mrgreen:

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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 20:40 
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Andrea ha scritto:
ma state facendo discorsi assurdi...
ma CHI SIETE per dire che un pezzo è finito?
Cioè per voi un pezzo è finito se ha un inizio e una fine?

Quindi fatemi capire....THUNDER ROAD è un'ASSURDITA'.

Perchè chiunque abbia ascoltato il famosissimo concerto di bruce al Main Point del 75 avrà ascoltato WINGS FOR WHEELS.
Beh scusate: QUELLA PER VOI COS'E'? UNA CANZONE FINITA O NO? Ha un inizio e una fine.


Ascoltandola, per me Wings For Wheels è una Thunder Road non finita (dirai: e grazie! :smile: )
Come anche ascoltando Jungleland sempre del Maint Point: secondo te è una canzone "finita" (capolavoro) senza l'assolo di Clarence?


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 Messaggio Inviato: sabato 23 ottobre 2010, 21:57 
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ferrantedp ha scritto:
-----------------------
Gian, abbi pazienza ma che il materiale Gli appartiene come proprietà intellettuale ed è liberissimo di ritornarci a lavorare, è cosa talmente ovvia da essere superfluo puntualizzarla, o sembra quasi che qualcuno qui lo metta in dubbio.
Mi sembra inoltre che anche tu generalizzi un pò troppo attribuendo a tutto il materiale in questione lo status di "inutile scarto".
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In fondo la questione sarebbe semplice: c'erano canzoni incomplete e altre pronte. Nel primo caso ritoccarle era indispensabile, nel secondo non era necessario ma era un di più. In quest'ultimo caso c'è a chi piace e a chi meno.
Invece come al solito tutto sto casino e l'attribuire ad altri concetti che nessuno ha espresso (non è a Gian che mi riferisco). Mah ...


Ferrante, la banalità - di cui mi scuso - era inserita e si riferiva ad un determinato concetto, che forse ho spiegato male. Non intendevo dire "la canzone è sua, e ci fa quel che vuole, gli altri zitti". Semplicemente indicare che, come succede per gli autori in generale, sul materiale inedito si può tornare a lavorare, se lo si ritiene il caso, in completa libertà: senza doverlo cosiderare per forza datato.
Per il resto, il mio intervento si limitava a mettere in luce un altro dato banalissimo, ma che spesso si dimentica. La nostra percezione di quelle outtakes non è quella di Bruce&Co. Magari nella stessa giornata sono state eseguite decine di registrazioni e altrettanti mixaggi di una particolare canzone, e solo una, per caso, ci è giunta. Possiamo considerarla LA versione ufficiale? Per cui ogni discorso sulla fedeltà o sulla completezza viene meno, a parer mio (avevo premesso che per le tracce vocali reincise il discorso era differente). Se lo vogliamo, abbiamo tutto il diritto di confrontare ciò che abbiamo con quello che uscirà sul doppio The Promise, e anche di giudicare quale versione preferiamo, per carità. Ma non possiamo attribuire a quello che conosciamo dai bootlegs lo statuto privilegiato di versione "originale" a cui Bruce debba attenersi. Tutto qui.

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 Messaggio Inviato: domenica 24 ottobre 2010, 0:13 
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arry10 ha scritto:
che dire...gusto personale...preferei un pezzo incompleto risalente a quel periodo, quel colore, quel sudore che lo stesso pezzo completato nel lucido di uno studio del 2010(09, o 08, o quand'è). così come trovo che la voce di bruce di oggi non riesca a trasmettere l'urgenza che aveva la sua voce nel 78. è una voce diversa, forse più bella, forse più brutta, ma diversa.
E un conto è aggiustare un brano, chennesò, mixarlo meglio, aggiungere il violino in un passaggio in cui, per qualche motivo, non si sentiva. Ma aggiungere ex novo trovo che snaturi il senso, il punto di vista del pezzo.
Poi chiaro che sentirò, probabilmente godrò, sicuramente ringrazierò, ovviamente piangerò.
Ma, se potessi scegliere, vorrei dei pezzi senza troppe aggiunte, solo un po ripuliti...

perfetto.

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Shirley Manson on N. Imbruglia: "In all those videos, it's 'Oh, I look so beautiful and wouldn't you like to fuck me?' God knows she is beautiful, but you know full well that she wouldn't be as great a shag as Courtney [Love]. Hoo hoo hoo!"


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 Messaggio Inviato: domenica 24 ottobre 2010, 0:32 
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Gian ha scritto:
Per il resto, il mio intervento si limitava a mettere in luce un altro dato banalissimo, ma che spesso si dimentica. La nostra percezione di quelle outtakes non è quella di Bruce&Co. Magari nella stessa giornata sono state eseguite decine di registrazioni e altrettanti mixaggi di una particolare canzone, e solo una, per caso, ci è giunta. Possiamo considerarla LA versione ufficiale? Per cui ogni discorso sulla fedeltà o sulla completezza viene meno, a parer mio (avevo premesso che per le tracce vocali reincise il discorso era differente). Se lo vogliamo, abbiamo tutto il diritto di confrontare ciò che abbiamo con quello che uscirà sul doppio The Promise, e anche di giudicare quale versione preferiamo, per carità. Ma non possiamo attribuire a quello che conosciamo dai bootlegs lo statuto privilegiato di versione "originale" a cui Bruce debba attenersi. Tutto qui.

Nessuno parla di originali in quel senso. almeno non io, nè arry, nè ferrante. Quello che non ci piace è che canzoni "complete", cioè canzoni di cui esiste una take in cui ci sono tutti gli strumenti e le tracce vocali (e questo lo sappiamo dai boots in nostro possesso) vengano ritoccate aggiungendo cori o altri strumenti, ma in session odierne.
Quel violino in racing ci sta? Sì, non suona male, peccato che sia di oggi. Se poi si scopre che è di Suki Lahav, registrato nel 78, come Rockerduck, mi mangio la bombetta.
Allo stesso modo la Because the night con voce di ieri che si alterna a quella odierna non mi piace, ma so che probabilmente una vocal take completa dei tempi non esiste. Quindi la ascolto, la accetto, ma non mi fa impazzire. Avrei preferito Preacher's daughter al posto di una BTN posticcia.

Poi è vero che Lucas i suoi 3 film della OT li ha ritoccati in digitale per ben 2 volte, ma a sua scusante egli stesso dice che ai tempi non c'era la CG per ottenere certi effetti...

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Ultima modifica di petrus99 il domenica 24 ottobre 2010, 0:34, modificato 1 volta in totale.

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 Messaggio Inviato: domenica 24 ottobre 2010, 0:34 
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Andrea ha scritto:
ma state facendo discorsi assurdi...
ma CHI SIETE per dire che un pezzo è finito?
Cioè per voi un pezzo è finito se ha un inizio e una fine?

Quindi fatemi capire....THUNDER ROAD è un'ASSURDITA'.

Perchè chiunque abbia ascoltato il famosissimo concerto di bruce al Main Point del 75 avrà ascoltato WINGS FOR WHEELS.
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Eppure non mi pare che siate qua a lamentarvi del fatto che Bruce ci ha rimesso le mani sopra, l'ha modificata e ne ha tirato fuori THUNDER ROAD.
E POI HA PUBBLICATO QUELLA. Non WINGS FOR WHEELS.

Perchè?
Semplice: perchè la canzone NON ERA FINITA. NON ERA QUELLO CHE LUI AVEVA IN MENTE DI CREARE.

Mi fa veramente sorridere che qualcuno si senta così onniscente da poter dire se una creazione DI BRUCE (sua! non vostra) sia finita o meno. sia definitiva o meno...

mah...

du' gocce di valium?

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 Messaggio Inviato: domenica 24 ottobre 2010, 0:44 
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Pezzi finiti? Forse addirittura un disco finito...

FROM BTX:

Report this postReply with quoteThe Great Lost Album (1977)
by Sergiow on Oct 23, 2010 4:08 am

Found a (printed) copy from this article friom the 90's while searching through my archive dust. Couldn't find it back again on the net. Put it through the scanner to reprint it here. With the upcoming Darkness 'archival' release, this is a worthy companion piece. Enjoy



Clinton Heylin examines the unissued Springsteen LP from 1977, from "Record Collector," April 1993

In 1975, Bruce Springsteen issued "Born to Run," made the covers of "Time" and "Newsweek," and fell out with his manager, Mike Appel. An acrimonious legal battle ensued, leaving Springsteen's recording contract in the air, and effectively barring him from the studio.
The embargo was broken in 1978 with the release of "Darkness On The Edge Of Town," a very different record to anything Bruce had made before. Critics presumed that the album's deflated tone was a direct response to the lawsuit, but the gradual emergence over the next few years of a batch of studio out-takes recorded before the final "Darkness" sessions widened the debate out. As Clinton Heylin explains below, it was Springsteen's lyrics, as much as his music, which told the full story of what had happened, and why. In the second of our occasional "Lost Album" series examining what might have been, Heylin examines the album that should have been released between "Born To Run" and "Darkness" – if the twin forces off fate and the law hadn't intervened.

TRACKS: Rendezvous / Don't Look Back / I Wanna Be With You / Fire / Because The Night / The Fast Song / Candy's Boy / Hearts Of Stone/ T he Promise Is Broken! / Something In The Night / Frankie

"When I did 'Darkness' I was focused on one particular idea, one particular feeling that I wanted to do... I just didn't make room for certain things, you know? Because I couldn't understand how you could feel so good and so bad at the same time." (Bruce Springsteen, 1981)

"Darkness On The Edge Of Town" only materialized after Springsteen rejected the results of five solid months' recording at Atlantic's New York studios, relocating to the Record Plant at the end of 1977. An LP from those sessions would have included some of his most important songs, with less of the oppressive feel of its illustrious successor. In his first three years with Columbia Records, Bruce Springsteen devised three albums, each of which advanced his sound and his lyrical concerns, to the point where he could achieve a large-scale canvas without any loss of detail. Unashamedly romantic, and with a reputation for marathon live performances which tapped into all the most resonant notions of American rock and roll, Springsteen finally reaped dividends from his dreams with 1975's "Born To Run."Three years later, "Darkness On The Edge Of Town" was an altogether bleaker view of small-town America in the bitter after-taste of busted dreams. It marked the end of a journey, but gave little explanation of how Springsteen had reached that destination.

The fact is that the resolution of his legal battle with Mike Appel in May 1977 was merely the beginning of another period of uncertainty in Springsteen's career -- this time in the studio. His obsessive recording methods -- which involved radical rearrangements of some songs, total discarding of others, all part of a painstaking progress towards some kind of perfection -- rapidly assumed mythological proportions. It also provided ammunition for critics, who pointed to his lack of discipline, his inability to channel his energies productively, and his general failure to utilize his fine band to optimum capacity. Springsteen devotees have had to defend the working methods of a man whose paucity of product in the 20 years since he signed to Columbia operates in inverse proportion to the reverence he attracts.

The Atlantic sessions lasted from June to November 1977. At the start, CBS was optimistic that they would have a new Springsteen album in the shops for Christmas; and it's true that plenty of the 20+ songs he recorded were left in releasable form. But Bruce himself wasn't happy with the results. Unlike most artists, Springsteen seemed driven to continue writing songs for "Darkness" when there was already a surfeit of usable material; and with each additional song, he compounded his own uncertainty about what he wanted the album to say. As he admitted in 1984, "It takes a long time making the records -- but what I take a long time doing is not the recording, it's in the conceptualizing of the record, where l write three or four songs, and the fifth one I’ll keep." The writing had been on the wall of 914 Studios, if Springsteen had returned to his former choice of recording venue to remind himself how tortuous the making of "Born To Run" had been. He had expended much time and effort burying the vibrant title-track beneath a morass of overdubbed strings, backing vocals and multi-dubbed guitars. But in those intimate (and relatively cheap) confines, Springsteen could exercise his seemingly pathological desire for duplicating Spector's wall of sound without incurring huge studio bills, in the knowledge that few people in America cared what the results might be.

When work commenced on the follow-up to that hugely successful album on June 1st 1977, expectations -- and studio bills -- were high, and there was a lot that Bruce wanted to say. According to the Dave Marsh version of rock mythology, Springsteen and the E-Street Band demoed twenty songs that first day at Atlantic. Not even the Dylan who recorded "Bringing It All Back Home" in two days, or the Van Morrison who taped "Astral Weeks" in three, had displayed such ostentatious genius. Twenty songs, all with band accompaniment of sorts -- all from a man who had, in years of post-"Born To Run" touring, premiered just half-a-dozen new songs. In reality, those twenty songs took five months to record --long enough to cut "Sgt. Pepper"! -- and like the ill-fated 914 sessions for "Born To Run," the results were passed over, this time in favor of the bleaker aesthetic of newer songs. And so was born the legend that the Atlantic sessions were largely fruitless. In fact, though, they produced at least a dozen notabIe cuts, including acceptable studio versions of five of the six new songs introduced live on his '76/'77 tours -- only one of which ("Something In The Night") would appear on the final album, and then only in somewhat castrated form.

DISCARDED
The songs cut at the Atlantic sessions were largely discarded because they were less of a break with the past than the tracks on the completed "Darkness" album. They represent the album Springsteen might have made as a successor to "Born To Run" if he hadn't been constrained from recording by a court order from Mike Appel. Here would have been "Frankie," "The Promise Is Broken," the original "Something In The Night" and "Rendezvous" -- all premiered at '76 shows, and all central to understanding how the kid "pulling out of here to win" on "Thunder Road" ended up racing down a dead-end street. Here also were songs that shared the unashamed sexuality of "Thunder Road" and "She's the One" -- songs like "Because The Night," "Fire" and "I Wanna Be With You."

On "Darkness," there may be a lot of kissing going on, but precious little else. The only released song that deals overtly with more animal passions is "Candy's Room," about a brief moment two lovers share before the high-class call girl relinquishes the narrator to service her clients. "Fire" and "Because The Night" -- hit singles for Robert Gordon and Patti Smith, respectively - are much more celebratory. On "Fire," guilt is discarded like one of Candy's clients, as two lovers own up to the fever ("You say you don't like it but girl, I know you're a liar/'Cause when we kiss, oooh, fire") . "Because The Night" was largely transformed by Patti Smith, who was more suited to the wanton nature of the lyrics than their author. Springsteen's Atlantic version is clearly little more than a prototype. But its celebration of the night's virtues provides a marked contrast to the "night" songs on "Darkness." If its central line is "Desire and hunger is the fire I breathe," some typical "Darkness" imagery encroaches - "I work all day pushin' for the man" -- though this time lust conquers all. If "Fire" and "Because The Night" didn't fit the monochrome vision that Springsteen sought to express on "Darkness," "Something In The Night" and "Candy's Boy" were two songs that, in stripped-down form, could have been made to work. In both instances, the Atlantic versions are radically different from the finished takes. "Something In The Night," in particular, suffered a fate similar to "Stolen Car" on "The River, " with large chunks of the story being lost, and the "meaning" obscured by belated lyrical changes.

As performed in the fall 1976 shows and recorded in June 1977 at Atlantic, "Something In The Night" is a more decisive "Thunder Road." In this original form, the song tells a simple story -- a classic song about cars and girls. The narrator picks up a hitch-hiker, but this girl is no Mary from Thunder Road. The first thing she does when she's picked up is lean her head out the window and scream. She needs no persuading to take that trip down Thunder Road, and the promise of free sex remains a constant backdrop to the song. It ain't just the car he can take to the floor: together, they "surrender to the justice of something in the night." In this version, it's the girl who coaxes the singer to "ride this road till dawn," and the narrator who admits to "stuff running round my head" that's holding him back.

Even before it reached the studio, "Something In The Night" lost its last verse -- when the two new lovers laugh "in the face of the Devil" -- though its story remained largely unchanged. On the released cut, though, the female hitch-hiker is entirely excised from the verses. There is no explanation of who the "we" in the final verse is (the only "person" apart from the narrator now in the song is the car). Indeed, the finished song makes little sense, coming across as a catalogue of disenchantments, carelessly assembled around the ethereal notion of "something in the night."

"Candy's Room," in its "Darkness" form, is considerably more successful-- the product of amalgamating two songs, "Candy's Boy" and what is normally referred to as "The Fast Song," both of which stand up well in their own right. In "The Fast Song," the narrator has been spurned by Candy in favor of "men who'll give her anything she wants" and, lifting a line from "I Wanna Be With You," Springsteen wishes that "God's angels would tear this town down and blow it into the sea." In "Candy's Boy," only the first verse closely parallels "Candy's Room." The remainder of the song recalls happier times when they were young and free, spending "weekends in the summer in that cheap hotel down by the dynamo." The song ends with lines lifted from "Frankie," implying that Candy and her boy's days are numbered.

If these songs could never have fitted in with the feel of "Darkness," there were two 1976 compositions which were not only suitable, but were largely responsible for the shift in approach represented by the cuts on the finished album. "Frankie" and "The Promise" represent the pillars of the bridge that separates Thunder Road and the edge of town. Both were recorded at Atlantic Studios, probably in the first few days of the sessions. "Frankie" had been the first post-"Born To Run" original Bruce had performed live (at shows in April 1976). After the completion of "Born To Run" in July 1975, Springsteen had experienced something of a writer's block, just as he had after finishing his second album, "The Wild, The Innocent And The E-Street Shuffle." Then it had been "Jungleland," a jazz- rock opera about "West Side Story" rejects, trading guns for guitars, which locked him into a new framework for his romantic visions.

Springsteen would later suggest that "Born To Run" represented the end of one kind of road, and "Darkness" the beginning of another. On the surface, "Frankie" seems to have a lot more in common with the ebullient search for gratification that takes up most of "Born To Run" than with the underlying sorrow at the heart of "Darkness." Certainly, the central image of a clandestine affair between two dreamers seems to reside within the landscape of "Born To Run." But a darker sensibility keeps raising its head: references to "fire on the outside of town" and "the finer things (that) sleep alone tonight" – images reused on "Darkness" -- hint at a new conciseness of phrasing, as the dreamers attempt to transcend the bleakness of Chelsea Row. The final phrase -- "Baby let your sadness rise" - gives way to music that attempts, like the star-crossed lovers, to rise through the raindrops pouring over their heads. Clarence Clemons' climactic sax break is one of his last great E-Street shuffles. In performance, "Frankie" was an eight-minute tour de force, encapsulating the E-Street sound at its best. It was also a song that Bruce would return to, during the recording of "Born In The USA. " But by then the bleak images had become more overt and forced. If the narrator of "Frankie" could still cling to his dreams, the central figure in Springsteen's next major work, "The Promise (Is Broken)," premiered at shows in October 1976, had no such thoughts. "The Promise" was shortlisted for "Darkness" right up to the final selection. It was allegedly cut because Springsteen feared it would be misinterpreted as a commentary on his recent legal difficulties (in which case, as Dylan wrote in 1964, "do not create anything/it will be misinterpreted").

"The Promise" is the central song of Springsteen's career. From that point on, the romance of youth would be a source of ridicule ("Glory Days"), false expectations ("The River") or foolhardy endeavor ("Racing In The Streets"). As Springsteen puts it, "When the promise was broken, I cashed in a few of my dreams." Re talked extensively on the 1978 and "River" tours about what the promise had meant to him: "The promise as such is connected with human nature and everybody's longing for redemption. It's about proving your own possibilities."

The actual song sets itself up as an orthodox Springsteen vision of camaraderie and dreams. There is Johnny the factory worker. Billy who "works downtown," and then there is Terry, who "works in a rock and roll band, looking for that million-dollar sound." And then there is the narrator -- because this song isn't about Johnny, or Billy, or Terry. The narrator never identifies himself, as he tells the story of how he built "a chopped-up Challenger" but needed money one night and sold it. Only when he took the money did he realize that he had broken the promise he'd made to himself. And then Springsteen confronts his own iconography. The chorus moves in like a sidewinder, and a low moan mutates into two words: "Thunder Road... there's something dying out on the highway tonight. "The spirit in the night. So this is what lay at the end of Thunder Road.

DRUNK
The final image, before a second refrain concludes the song, is of the narrator "drunk and far away from home, sleeping in the backseat of a borrowed car." A scary flash of deja vu crosses the screen -- of a drunk country singer slumped in the backseat of a Cadillac on New Year's Day 1953, Hank Williams, dead at 25 . Then it's that lonesome moan again: Thunder Road... here's one for the lost lovers and all the fixed games." "The Promise" really is for all the lost lovers. At the end of the song, the narrator is remembering when he and Billy were going to "take it all," in the days when dreams were as easy to find as gasoline. "The Promise" explains the transition from "Born To Run" to "Darkness" better than any of Springsteen's other songs.

"Hearts Of Stone" is a song that could not have been written before "The Promise." Well-known from its incarnation as title-track of fellow Jerseyite Southside Johnny's most accomplished album, "Hearts Of Stone" tells the story of an older woman phoning an ex-lover (presumably somewhat younger) hoping to rekindle the flame, but only finding that he is not alone, and is unwilling to return to his past love. The Final lines, though seemingly an attempt to spare her feelings, are brutal in their finality, "If there was something that I could do, I promise that I would." "Hearts of Stone" provides a nice contrast to all the young lovers redeemed on the remaining Atlantic cuts, who tend to adopt the belligerent attitude of the opening cut on "Darkness" where the singer promises "to spit in the face of these badlands." "Don't Look
Back," shortlisted for the final album, once again conjures up the star-crossed lovers who are determined to transcend the mundanity of their daily existence as they "blow off the door/ even the score.. . and don't look back." Likewise "Rendezvous," where the narrator promises the girl "we'll be riders on the night. " Springsteen himself recognized that he had chosen to omit these kinds of songs from "Darkness" and vouched, when the album was released, that the follow-up would amend this oversight: "I got an album's worth of pop songs like "Rendezvous" and early English-style stuff I got an album's worth right now, and I'm gonna get it out somehow... (Making "Darkness") I just didn't feel it was the right time to do that, and I didn't want to sacrifice any of the intensity of the album by throwin' in (songs like) "Rendezvous. "

When Springsteen finally made the decision to relocate the sessions to Record Plant, where he and Jon Landau had previously completed "Born To Run," it was as if he had gotten the album he would have recorded at the end of 1976 -- circumstances permitting -- out of his system; that he needed to do this album before he could move on to what happened when the promise was broken, even if he had no intention of releasing the results. Dylan seemed to feel "The Basement Tapes" was simply a means of getting from "Blonde On Blonde" to "John Wesley Harding." Such seems to be the case with Springsteen's 1977 album. Bruce has proved in the last decade that he was never able to just go into a studio and cut an album in two weeks and damn the consequences.

Each album has been made to undergo a tortuous metamorphosis -- from the "album's worth of pop songs" into "The River," or the electric "Nebraska" into "Born In The USA," until the ultimate expression of Springsteen's artistic schizophrenia, "Human Touch" and "Lucky
Town." Only this time, he released the collection of (generally substandard) out-takes that mark the bridge between "Tunnel Of Love" and "Lucky Town." As for "The Promise" (or whatever the original working title of Springsteen's fourth album might have been), none of these Atlantic cuts have been released officially, though all circulate freely on bootleg. Indeed, rumors abound of an imminent release of a definitive "Darkness" out-takes bootleg CD, "The Promise Is Spoken." Meanwhile, if Columbia, looking for another subject on whom to exact a "Bootleg Series" boxed set a la Dylan, then they need look no further than the only new Dylan to outsell the old one.

- by Clinton Heylin, "Record Collector," April 1993

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Shirley Manson on N. Imbruglia: "In all those videos, it's 'Oh, I look so beautiful and wouldn't you like to fuck me?' God knows she is beautiful, but you know full well that she wouldn't be as great a shag as Courtney [Love]. Hoo hoo hoo!"


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