Finalmente il nuovo album..in arrivo dal 6 Marzo 2012!!
mercoledì 7 marzo 2012, 18:11
“Voi non sapete un bel niente di me”.
Questo è l’incipit di quello che Hemingway definiva come il libro da cui discende tutta la letteratura americana moderna: Huckleberry Finn.
Quando le ultime note della più rabbiosa interpretazione di American land mai sentita sfumano, la netta sensazione è che di questa grande storia americana ne abbiamo appena ascoltato l’ultimo capitolo.
Wrecking ball è la risposta che ci mancava al perché eravamo comunque un po’ insoddisfatti di Magic, (working on a dream lo salterei, giacchè ho menzionato la parola letteratura poco fa). In un colpo solo svaniscono quel cretino di Brendan O’ Brien e le nostre paure di non poter avere più da Bruce qualcosa che assomigliasse alla potenza emotiva di Darkness e ci ritroviamo in mano l’unico strumento che io personalmente abbia trovato utile per risalire i gradini di quella scala di Giacobbe che ci porta verso il tramonto di questa cazzo di crisi.
We take care of our own, acquista finalmente il suo giusto significato e ci lega idealmente all’ultimo vero pezzo di Bruce; la bandiera di long walk home, che ci diceva chi siamo, cosa faremo e cosa no, è esattamente la stessa che ricorda le domande che non ci facevamo più, dov’è la promessa (!) da un mare ad un mare splendente?
Di lì in poi, in ogni traccia viene scavato un solco che tocca ogni angolo dell’America, da New Orleans, dove i poor men si scannavano nel superdome, alle pietre spaccate di shackled and drawn, al Giants stadium che da simbolo di gloria è stato trasformato nell’ennesimo parcheggio, fino ad arrivare al sangue versato dalle mani degli immigrati che hanno costruito l’America, bullone dopo bullone.
Death to my hometown, oltre ad essere il richiamo naturale della quasi omonima canzone dell’84, riporta alla luce uno dei temi principali di Furore di Steinbeck. Le case dei contadini nella crisi del 29 venivano portate via da qualcuno che non potevi fronteggiare, un’entità che non avevi visivamente davanti: la banca.
Il delegato si presentava con la sua macchina alle fattorie e si rendeva semplicemente un ambasciatore che non porta pena, lasciando la rabbia dei contadini scagliarsi semplicemente contro delle palle di polvere.
Ora, nella nostra crisi, 80 anni dopo, non ci sono state bombe, fucili e fiamme. Eppure la città è stata distrutta, uccisa da qualche entità che ancora una volta, non è stata punita.
E se in furore, come in my hometown, c’erano le illusioni di poter andare a raccogliere le arance nella terra del sole o di guidare verso sud alla ricerca di una terra migliore, oggi l’unica via di uscita a questa depressione è il lavoro, la lotta, il colletto sudato di una camicia.
La magia di Bruce è sempre stata quella di cogliere la condizione sociale e politica anche attraverso le storie personali che ognuno vive. In questo senso, this depression, che sembra al primo ascolto la canzone meno potente del disco, è forse un nodo cruciale dell’intero concept di questo album. Questa depressione, che racchiude in una sola parola i due mali del secolo (economico e umano), si affronta soltanto con la consapevolezza di saper chiedere aiuto, alla persona a te vicina, alla comunità.
In forever young, Bob Dylan indicava la strada dicendo: “possa tu sempre fare per gli altri e lasciare gli altri fare per te”. La seconda parte di questa frase è forse il concetto meno scontato che io abbia mai sentito in musica e ascoltando l’ uomo che nella consapevolezza della sua disperazione chiede la cosa più facile eppure più difficile da chiedere, “i need your heart”, non posso fare a meno di pensarci.
Wrecking ball, è forse il disco dove Bruce ha la miglior voce di sempre.
In tutta la sua carriera, ci sono stati ovviamente dei picchi insuperabili, il passato è sempre insuperabile. Ma se ad ogni album si abbinava una linea coerente della sua vocalità, in questo disco le espressioni, le virgole, le pause, la rabbia, prendono posto nell’Olimpo e Giove che tuona a confronto pare un ruttino.
Questo disco è più forte della distruzione, più forte delle crisi, più forte della morte di Clarence, proprio perché la racchiude, la prende e ci balla insieme sopra alla sua tomba.
E questo è l’unico motivo per cui il rock’n’ roll è nato e, ragazzi miei, non morira mai.
mercoledì 7 marzo 2012, 18:27
.
mercoledì 7 marzo 2012, 19:15
Tutto giusto. Tutto molto bello.
Ma che te lo dico a fare?
mercoledì 7 marzo 2012, 19:37
mercoledì 7 marzo 2012, 21:39
una recensione più bella dell'altra, oggi più che mai è bello essere springsteeniani
Grazie
giovedì 8 marzo 2012, 0:09
!
giovedì 8 marzo 2012, 0:48
applausi per supernova
giovedì 8 marzo 2012, 1:24
Grazie fratè!
p.s. ti aspetto al Todos a Cuba, ovviamente
giovedì 8 marzo 2012, 2:01
secondo me springsteen non pensa a tutta sta roba quando scrive una canzone
Ci sono piu significati che gli vengono dati dall'ascoltatore di quelli che ne ha davvero
Se davvero fosse così, per ogni disco dovrebbe metterci 170 anni, vista la mole di pensiero che DOVREBBE STARCI DIETRO.
giovedì 8 marzo 2012, 10:08
gabriel ha scritto:secondo me springsteen non pensa a tutta sta roba quando scrive una canzone
Ci sono piu significati che gli vengono dati dall'ascoltatore di quelli che ne ha davvero
Se davvero fosse così, per ogni disco dovrebbe metterci 170 anni, vista la mole di pensiero che DOVREBBE STARCI DIETRO.
giovedì 8 marzo 2012, 11:14
C'hai ragggione Gabriel, in effetti forse tipo rocky ground j'è venuta dopo aver visto il film di Stallone in 3d
giovedì 8 marzo 2012, 11:16
Supernova ha scritto:C'hai ragggione Gabriel, in effetti forse tipo rocky ground j'è venuta dopo aver visto il film di Stallone in 3d
giovedì 8 marzo 2012, 15:29
Supernova ha scritto:C'hai ragggione Gabriel, in effetti forse tipo rocky ground j'è venuta dopo aver visto il film di Stallone in 3d
ma possibile che tutto quello che fa quest uomo abbia un significato profondo?
Anche quando va al bagno il boss non caga: riflette sul'umanità e ci insegna qualcosa.
Perché si scrive che "Lets be friends è uno spartiacque per spezzare la tensione di The Rising" e non si scrive soltanto che è un pezzo orrendo che può capitare?
Per come lo scrivono alcuni pare che invece lui era nella sua casetta e pensava, ripensava, "oddio, oddio, ho fattpo un disco troppo per pensare. I miei discepoli non saranno in grado di reggerlo. Ora ci scrivo apposta un bel pezzo insignificante, lo abbrutisco e lo metto apposta per dissetarli. Oh come sono buono, come insegno. Anzi, no, io sono umile...lasciate che i pargoli vengano a me"
giovedì 8 marzo 2012, 16:17
gabriel ha scritto:ma possibile che tutto quello che fa quest uomo abbia un significato profondo?
Tutto tutto no, ma quando fa musica sì.
giovedì 8 marzo 2012, 16:27
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