Un mese fà , a quest' ora ( 17:35 ) stavo per entrare sul prato dell' Olimpico di Roma per il concerto di Bruce, correvo nella speranza di potermi ricongiungere all' amico che mi accompagnava e col quale non ero potuto entrare prima per casini che non vale la pena spiegare. Fatto stà che alla fine...ci sono riuscito: PIT, pochi metri dal palco, 4 ore e 30 di attesa davanti ( che diventeranno 5 ) sotto il sole di luglio, qualche idiota che beve troppo ( ma per fortuna non ci saranno problemi ), altri più idioti che sono già ubriachi o strafatti ( c'è sempre qualcuno incapace di divertirsi senza prima riempire stomaco, polmoni o vene di qualcosa ), puzza di alcool,di fumo e di sudore, risate, mugugni, racconti di quanto si è già visto e sentito e di quanto si spera di vedere e sentire; stanchezza, fame, pipì da tener dentro a tutti i costi, occhi puntati sul palco per vedere se Bruce, magari, fa un' improvvisata o qualcosa del genere, mal di piedi, mal di gambe, mal di schiena, giornali nello zaino e nessuna voglia di leggere. Cala il sole dietro la tribuna Monte Mario, i soliti furbi che entrano nel PIT senza braccialetto, spinte, urla, discussioni, poi la pace e un sorso di birra, il caldo, la pipì ancora più pressante, la sete, la stanchezza, gli occhiali sporchi, il lettore mp3 nello zaino e nessuna voglia di ascoltare musica. C'è leggermente meno caldo, alltri furbi che entrano nel PIT, urla coperte dal rumore delle lattine di Nastro Azzurro che si aprono, puzza di sudore, di fumo, di alcool, mal di tutto, un panino nello zaino e nessuna voglia di mangiare. Mancano pochi minuti, ci siamo, eccoli, i cameramen sul palco sono pronti, gli assistenti sistemano le scalette, adesso arrivano, no, non ancora, fa caldo, qualche furbo che da dietro riesce a sistemarsi davanti, spinte, urla, eccoli, no, gli assistenti mettono altri fogli sul palco, la cameraman davanti a me si toglie la cuffia ( e io che lavoro in uno studio televisivo so che questo vuol dire: ci vuole ancora tempo ) e ci scatta le foto, fischi, parolacce, qualche bestemmia, la fame, la sete, l' acqua nello zaino e nessuna voglia di bere. Poi, si spengono le luci, s' illumina lo schermo, partono le note del grande Maestro Morricone, entrano gli E-Streeters e poi entra Bruce con Clarence, e...e poi il resto lo sapete. "Badlands", la pelle d' oca, i salti, le lacrime, le braccia in aria, "Out In The Street"...una scaletta che abbiamo amato, detestato, odiato, discusso, perchè non ha suonato quella, perchè ha cantato quell' altra, basta con "Lonesome Day", che cazzo c' entrava "Surprise, Surprise"... Però, quelle 14 ore trascorse fuori e poi dentro l' Olimpico, le sensazioni, le emozioni, la gioia, la rabbia...cazzo, vorrei riviverle domani, e dopodomani, e nel week-end, e poi...quando torni, Bruce?
_________________ gionninaintinain
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