IL RACCONTO DI ROBERTO [San Josè - Paris - Bologna ]
Le foto sono state scattate da Roberto e Veronica.

Bologna, 18 ottobre 2002! 
The Rising, nessun titolo è mai stato più appropriato di questo! La parola in sé evoca chiaramente lo spirito di rivalsa che ha animato Springsteen e tutto il popolo americano dopo i fatti dell'11 settembre… lo stesso motivo di My city in ruins, dove il coro "c'mon rise up" in un crescendo emozionante è un invito alla resurrezione e a non arrendersi mai! Le mani protese verso Bruce durante My city in ruins suonata venerdì sera al Palamalaguti di Bologna rimarranno per sempre impresse nella mia memoria, così come i brividi di quel momento! Venerdì a Bologna si è consumata la "consacrazione della resurrezione", il popolo italiano ha compreso Bruce, il suo dolore ed il suo spirito, si è incarnato in esso e lo ha evocato in un rito collettivo che rimarrà nella storia del rock come una delle sue più belle pagine. Quel "vi amo" sussurrato dolcemente da Bruce alla fine del concerto, lontano dal microfono, con lo sguardo fisso sul pubblico, descrive meglio di qualsiasi altro commento lo spirito di quella serata ed il legame intenso che si è stabilito negli anni, dal 1985 almeno, tra Bruce ed i fans italiani.
Ma sul concerto e sulle sue sfumature è stato detto di tutto e sarei inutilmente ripetitivo se mi dilungassi in un commento che alla fine risulterebbe ripetitivo anche nella descrizione delle emozioni, perché mi sono ritrovato nei racconti di tutti i ragazzi che erano a Bologna, venerdì 18 ottobre!!! Posso solo aggiungere che quello di Bologna è stato ancora più bello di Parigi e di San Josè, ai quali ho avuto comunque la fortuna di assistere! 
A San Josè sono sbarcato il 27 agosto a mezzogiorno ora locale, dopo 13 ore di volo e due notti in bianco, reduce dal mio matrimonio celebrato il 25 agosto (con una stupenda If I should fall behind eseguita dai Miami and the Groovers al mio arrivo alla festa). Alle 17 ero alla Compaq Arena di San Josè (nella foto), alle 18 ero dentro ed il sogno per me era già realizzato, quel sogno covato sin da quando avevo 18 anni e realizzato grazie all'amore di Veronica alla quale va tutta la mia gratitudine! ( Foto 1, Foto 2)
Parigi è stata una scommessa, un "angelo" del forum di loose-ends mi ha scritto in privato indicandomi il nome di un fan austriaco che cercava due biglietti per Bologna in cambio di due per Parigi, ho imbucato i biglietti alla cieca e incrociato le dita… lunedì 14 ero a Parigi, Palais Omnisports, ho conosciuto Jungleland e mi sono ubriacato di Bruce nel parterre carico di elettricità dopo aver trascorso l'intera giornata sulle tracce di Bruce e della E Street, attesa coronata dall'autografo e dalle foto di Steve, Nils , Garry , Danny e Roy (nelle foto) e dal saluto di Bruce all'uscita dal George V con mia moglie praticamente stesa sul cofano della Mercedes blu per cercare di scattare quella tanto sognata foto che invece doveva solo essere rinviata di pochi giorni. 
E poi Bologna, emozionante, travolgente, indimenticabile, che concerto, che band e che pubblico, superbo come deve essere apparso a Steve che dopo Land of hope and dream indicava a Bruce il pubblico urlandogli "guarda che popolo"!!! Ma il mio concerto di Bologna è iniziato giovedì sera alle 19 davanti all'Hotel Baglioni. Appena sono arrivato alcuni ragazzi mi hanno raccontato che nel pomeriggio Bruce se ne era andato in palestra vicino all'albergo e all'uscita aveva parlato con loro... uno di loro ha chiesto a Bruce di fare "Something in the night" e lui aveva detto "ci penserò"... è stato di parola! Verso le 20 è uscito Roy con la moglie ed è andato a cena al Diana, vicino all'albergo, poi è uscita Soozie che ha firmato autografi a tutti noi in maniera molto gentile! Più tardi è rientrato Roy che, a differenza di Parigi, si è fermato a firmare autografi e nel frattempo (dopo foto e autografo con aneddoto che vi racconterò dopo) ho scambiato due chiacchiere con la moglie (mostrandogli le foto di Parigi) che mi ha detto che Bologna è fantastica, mi ha chiesto quali altri concerti avevo visto e quando gli ho detto Parigi e ed anche San Josè in viaggio di nozze è sembrata divertita e ha riferito a Roy la cosa ed ha concluso dicendo a me e a mia moglie: "siete carini, domani vi cercherò con lo sguardo"! E' poi uscito il capo della security che avevo già incontrato a Parigi e gli ho fatto vedere le foto di Parigi (siano benedette) ed abbiamo parlato un pò fino a quando lo hanno chiamato ed è tornato dentro... insospettiti in dieci quindici persone circa ci siamo allontanati verso l'entrata sul retro del Baglioni (dal ristorante I Carracci), da lì è uscito il capo della security e due bestioni che ci hanno raccomandato di non urlare e di non spingere, così Bruce si sarebbe potuto fermare qualche istante con noi... dopo pochi minuti è arrivato un Voyager verde e sono usciti Bruce e Patti (foto), noi tranquillissimi e lui sereno ha salutato ed è entrato nel ristorante. Mia moglie ha chiamato Patti mostrandole le "benedette" foto di Parigi e Patti è tornata indietro ha preso il book di foto, le ha sfogliate tutte, poi ha indicato a Bruce verso di noi dicendogli "i ragazzi" e lui mi ha firmato il primo autografo sulla special edition e mi ha stretto la mano.. (il tutto mentre mia moglie scattava alcune foto che, essendo praticamente addosso a Bruce, sono poi risultate dei grandiosi primissimi piani). Bruce ha poi firmato altri autografi, si è tenuto la mia penna ed è rientrato salutando... rispondendo con un "ciao" divertito al nostro "ciao bruce"! Ho tremato come una foglia per circa dieci minuti, erano 18 anni che aspettavo quel momento ed è arrivato, grazie a Bologna, grazie a Bruce, grazie al capo della security che mi ha permesso di avvicinarmi a Bruce e che quando ho rivisto mi ha chiesto se ero felice... non mi sono venute due parole in inglese per esprimergli quello che provavo! Ora posso davvero ringraziarlo e dirgli che sono la persona più felice del mondo! 
Due aneddoti per concludere: Bruce mi ha firmato l'autografo per primo e quindi ha preso il mio pennarello (pazienza…). Passato lo shock e l'emozione, svolto l'angolo e incontro Roy e signora, gli chiedo l'autografo (a Parigi non me l'aveva fatto) e lui dice di sì, gli allungo la special edition e mi accorgo che manca il pennarello... chiedo al primo tipo vicino a me e mi allunga un pennarello nero, lo do a Roy che non riesce ad aprirlo, provo io e niente, il tappo non viene via (nella foto si vede), Roy ride a dice "it's a joke" e riprende a camminare... finalmente riesco a strappare il tappo coi denti e lo rincorro... salvo! 
Il giorno dopo invece, cioè il giorno del concerto, sono tornato al Baglioni ed ho mandato tre rose rosse a Patti con scritto "San Josè, Parigi, Bologna… grazie di tutto" e la bella foto di Parigi che le avevo mostrato la sera prima. La sera, di ritorno dal concerto, ho parlato di nuovo col capo della security e gli ho chiesto in modo molto vago se erano stati recapitati dei fiori a Patti e lui ha risposto "si, tre rose rosse, Patti ha letto il biglietto e le ha portate in camera"... in questi giorni sono in ufficio, il ricordo di un mese e mezzo di follia ancora vivo nella memoria, la California, Parigi e la mia Bologna… non posso impedire ai miei pensieri di tornare al concerto di venerdì … "the walls of my room are closing in…", non posso impedire ai miei occhi di sbirciare in continuazione l'autografo sulla mia special edition… per il resto sono qui immobile a fissare questo schermo… "with a wide open country in my heart and these romantic dreams in my head". 
Rob


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